Obesità infantile: l’epidemia del 21° secolo.
L’obesità infantile è sicuramente uno dei maggiori problemi di salute pubblica del 21°secolo.
I dati del 2012 di OKkio alla SALUTE rilevano livelli preoccupanti di eccesso ponderale: il 22,2% dei bambini risulta in sovrappeso e il 10,6% in condizioni di obesità, con percentuali più alte nelle regioni del centro e del sud.
I bambini in eccesso ponderale sono destinati a diventare adulti obesi, sono maggiormente predisposti a sviluppare diabete e malattie cardiovascolari e a farlo più precocemente, il che determina una probabilità più elevata di morte prematura e disabilità.
Pur essendo una patologia multifattoriale, la combinazione di eccessivo apporto calorico e ridotta attività fisica è considerata la causa principale di quella che appare una vera e propria pandemia (detta pand-obesità).
Comportamenti che portano all’obesità infantile
Si riscontrano delle caratteristiche comuni nelle abitudini alimentari dei bambini in eccesso ponderale, tra cui:
- elevati consumi alimentari a cena guardando la televisione
- bassa frequenza di consumo della colazione
- basso consumo di frutta e verdura
- elevati consumi di bevande zuccherate
- frequenti consumi di “fast food” a casa
- utilizzo del cibo come renard per il “benessere psicologico”
- stile di vita sedentario
Contrastare l’obesità infantile
Premettendo che la prevenzione è l’arma più utile per migliorare la salute e la qualità della vita, una volta che il bambino è già in sovrappeso od obeso è necessario attuare un intervento nutrizionale precoce e differentemente strutturato in relazione all’età e alla gravità del quadro clinico; un intervento volto a ristabilire l’equilibrio tra intake calorico e spesa energetica a favore di quest’ultima (aumentando l’attività fisica) e a stabilizzare la crescita ponderale nel bambino.
La modificazione degli stili di vita comporta la modificazione anche delle abitudini negli acquisti al supermercato e richiede una forte partecipazione della famiglia: la mancata modificazione del comportamento alimentare e dello stile di vita dei genitori è spesso la causa del fallimento del programma di educazione alimentare.
L’obesità in età evolutiva deve essere contrastata per prevenire le conseguenze avverse in età adulta: una recente metanalisi suggerisce, infatti, che se l’eccesso ponderale del bambino viene adeguatamente controllato e giunge nell’età adulta in una condizione di normopeso il rischio di sviluppare la malattia cardiovascolare e il diabete si riduce notevolmente.
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